Tutti al Museo Egizio

Apei ha scelto Torino per mettere in scena il suo seminario pubblico, con il clou al Museo Egizio. Fabrizio Galla eletto Pasticciere dell’Anno

L’eleganza e il patrimonio culturale di Torino hanno colpito al cuore i tanti pasticcieri giunti da tutta Italia per il 2º Seminario Pubblico di APEI (Ambasciatori Pasticceri dell’Eccellenza Italiana), associazione presieduta da Iginio Massari. E loro hanno ricambiato ingolosendo i tanti torinesi e turisti che hanno affollato l’evento clou, messo in scena il 5 maggio all’interno del Museo Egizio, che quest’anno celebra il suo bicentenario.
Con il titolo “Aromi dell’Antico Egitto”, nell’ingresso e nell’ampio cortile interno di questa istituzione cittadina riconosciuta a livello internazionale, gli oltre sessanta ambasciatori Apei hanno dialogato con i visitatori offrendo originali gelati artigianali, mentre nella sala conferenze si svolgevano le sessioni di assaggi dedicati a ingredienti e aromi dell’Antico Egitto. Tredici brevi incontri-degustazione, presentati da Irene Colombo, hanno coinvolto vari membri dell’associazione, chiamati a lavorare su gusti, forme e consistenze. Per farlo, guardando al passato, hanno utilizzato dal miele alla carota, dalla mela alla cipolla, dal melone al porro, e poi dattero, anice, sedano, basilico e menta piperita. Ne sono nate creazioni come la piramide di mousse di porro con base frolla al mais o la panna cotta al miele d’arancio servita con un amaretto morbido al gusto mandorla e limone, confettura di arance e pompelmo rosa, biscotto di pasta frolla e glassa al miele.

La soddisfazione del presidente

“Anche quest’anno abbiamo scelto di condividere una giornata di festa con il grande pubblico, scegliendo una delle eccellenze culturali del nostro Paese come il Museo Egizio, che ringrazio per l’ospitalità – spiega Iginio Massari, presidente Apei -. È stata un’occasione per presentare prodotti inediti di alta pasticceria in un perfetto connubio con la storia di una delle civiltà più antiche e la creatività dei nostri maestri. Il seminario pubblico è stato una grande festa per Torino, che ci ha accolto con entusiasmo: l’obiettivo è stato quello di farci conoscere e di ispirare il pubblico circa la bontà e la bellezza della pasticceria italiana, che si nutre quotidianamente di entusiasmo, competenza e ricerca, ingredienti essenziali affinché questo meraviglioso settore possa battere sempre la strada dell’eccellenza”.
La giornata si è conclusa nella cornice dell’affascinante dimora di eventi Villa Sassi, dove in occasione della cena di gala Apei ha assegnato il premio Pasticcere dell’Anno 2024 a Fabrizio Galla, che gestisce l’omonima pasticceria in quel di San Sebastiano da Po, To, e dove i pasticcieri piemontesi di Epat Ascom Confcommercio Torino si sono fatti portavoce delle eccellenze del territorio, offrendo un ventaglio di specialità quale dessert conclusivo.

Consegna del premio Pasticcere dell’Anno 2024 a Fabrizio Galla.

I pasticcieri di Epat Ascom Confcommercio Torino, con la presidente Maria Luisa Coppa.

Il cappuccino da mangiare

Dopo la coinvolgente visita dei laboratori di Guido Castagna (dove è intervenuto anche il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio) a Giaveno e di Fabrizio Galla a San Sebastiano Po, è a Settimo Torinese presso la Factory 1895 by Lavazza, che lunedì 6 maggio si è svolto il contest “Cappuccino da mangiare”.

Visita alla pasticceria di Fabrizio Galla a San Sebastiano Po.
Guido Castagna e Iginio Massari con Alberto Cirio.

In questa circostanza gli Ambasciatori Apei si sono sfidati in 8 gruppi di lavoro per abbinare le loro dolci creazioni in pairing con lo specialty blend Noble Volcano di 1895 Coffee Designers by Lavazza, preparato in versione cappuccino.
Qual è stato dunque il miglior abbinamento? La giuria (composta da Lorenzo Cresci de Il Gusto – La RepubblicaRoberta Schira del Corriere della SeraIndira Fassioni di TgCom24 e la sottoscritta, Sarah Scaparone, di Pasticceria Internazionale) ha decretato vincitore il lavoro svolto da Emanuele e Filippo Valsecchi, Domenico Di Clemente, Andrea e Denis Buosi, Giuseppe Piffaretti ed Enzo Santoro. Si chiama Good Food ed è un hamburger realizzato con un maritozzo al caffè accompagnato da water roux e craquelin al caffè, spumoso alla vaniglia e crema pasticcera e bagna al caffè, abbinato a “patatine” di gelato al caffè.

Vincitori Good Food.

Seconda posizione per Il Fagottino con cioccolato e mascarpone con fondente 75%, realizzato da Iginio Massari, Maurizio Colenghi, Giovanni Cavalleri, Davide Comaschi, Carlotta Filippini, Mario Messina e Vittorio Santoro. Terzo posto conferito a Loretta Fanella, Marta Boccanera, Alessio Guastini, Dario Nutti, Davide Malizia, Eugenio Morrone, Felice Venanzi e Luca Mannori per la Cappuccina: brioche alla vaniglia Bourbon inzuppata con caffè espresso e farcita con crema di latte al profumo di vaniglia e cremoso al caffè. L’idea è nata da un dolce di Luca Mannori rivisitato e reinterpretato per questo pairing.
“Ringrazio la presenza di tutte le squadre – conclude Massari – perché lavorare in gruppo fa capire l’importanza della collettività. Del resto lo stesso mondo del caffè collega le persone e ciò succede nelle case, nei bar, nei ristoranti. La sfida successiva è invece quella di realizzare un vero cappuccino da mangiare, che dovrà stare tutto in tazza, composto da una parte proteica, fornita da uno zabaione e dall’utilizzo del latte con il caffè. Sarà una novità assoluta a livello mondiale e spero di presentarla presto”. Gli fa eco Michele Cannone, Lavazza Brand Away from Home director: “Il cappuccino da mangiare lo abbiamo già portato nello spazio con Samantha Cristoforetti, sarebbe bello provarne uno anche sulla terra!”.

Sarah Scaparone

  

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