Per il 60° anniversario

 

Terzo gruppo lattiero caseario italiano, TreValli Cooperlat compie 60 anni e getta le basi per un nuovo modello di filiera agroalimentare per il territorio, con valenza nazionale.

Piero Cimarelli, Presidente TreValli Cooperlat.

“Siamo orgogliosi di questo traguardo e di scrivere ogni giorno la storia di una grande realtà. In 60 anni l’azienda è stata capace di adattarsi all’evoluzione e ai cambiamenti sociali, senza dimenticare i valori di cooperazione, tradizione, innovazione, la valorizzazione del territorio e delle persone, e la promessa di genuinità e salubrità a cui aspirava. Una meta importante per ciascuno di noi, a cui siamo arrivati con coraggio, lungimiranza e tanto lavoro”. Questa la dichiarazione del presidente Piero Cimarelli, in conferenza stampa, a cui sono intervenuti il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida; il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli; il presidente della XIII Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, Mirco Carloni; alla presenza di autorità, di tutti i soci delle cooperative che la compongono e di numerosi allevatori e produttori marchigiani.

 

 

TreValli Cooperlat è oggi partecipata da nove cooperative socie presenti in sei regioni italiane, che rappresentano una filiera in grado di raccogliere oltre 500 milioni di litri di latte. Per la Regione Marche rappresenta un punto di riferimento fondamentale per il sistema allevatoriale, in quanto raccoglie oltre l’80% della produzione regionale. Distribuisce i propri prodotti in Italia ed in numerosi Paesi esteri – Turchia, Corea del Sud, Francia, Grecia, Germania, Arabia Saudita, Svizzera, Egitto (in ordine per punti percentuali) – e conta tre stabilimenti produttivi, ubicati a Jesi (lavorazione di latte alimentare e prodotti innovativi sia animali che vegetali quali panne, dessert e besciamelle), Amandola (stabilimento situato all’interno del cratere che produce burrate e mozzarelle STG) ed a Colli del Metauro (paste filate, formaggi vaccini, ovini e DOP quali la Casciotta d’Urbino e Formaggio di Fossa). L’azienda offre al mercato un paniere di prodotti sia a base vegetale, come la linea Hoplà, sia a base animale, a marchio TreValli, che derivano dal latte conferito prevalentemente dai soci e realizzati grazie a sistemi tecnologici avanzati.

“Vogliamo ripartire dal sessantesimo – prosegue Cimarelli – con un progetto integrato di filiera agroalimentare, fondato sui valori della cooperazione, per il rilancio di una zootecnia vaccina e ovina da latte, che ci veda protagonisti di un percorso di rivitalizzazione dei territori collinari e montani e che funzioni anche da laboratorio per uno sviluppo equilibrato dell’intera dorsale appenninica adriatica, dall’Emilia Romagna all’Abruzzo”. Il tutto nel segno della sostenibilità e del mantenimento delle attività produttive nel territorio, operando con senso di responsabilità verso gli allevatori per aumentare la biosicurezza, accrescere il benessere animale e migliorare gli aspetti gestionali delle aziende socie.
“Per il futuro – conclude – continuano il percorso di crescita e l’impegno verso i soci allevatori e verso i consumatori, che si concretizza in prodotti sempre più innovativi e che traggono, sia dal territorio che dalla ricerca, quel valore aggiunto che li caratterizza e che fa di TreValli Cooperlat la realizzazione del sogno di una filiera italiana del latte”.

cooperlat.it

 

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