A due settimane dalla Gelato Europe Cup, 1a edizione della competizione fra sette Paesi (Austria, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Spagna e Ungheria), che si sono affrontati a Rimini Fiera nell’ambito di Sigep, dal 21 al 23 gennaio, non si sono placate le proteste e le manifestazioni di dissenso dei responsabili di Francia e Spagna, rispetto al verdetto della gara che ha visto trionfare la nostra compagine, seguita da Germania, Ungheria e Austria, che si sono così aggiudicate l’accesso alla finale del prossimo anno. I comunicati e le lettere ufficiali sulle testate nazionali e sui social dei Sindacati francesi e spagnoli, e le prese di posizione si sono moltiplicati, provocando stupore. Con il nostro consueto sguardo super partes, e sempre costruttivo, riportiamo i fatti.
I fatti e le iniziative
Partiamo dai risultati della GEC, che ha decretato il passaggio alla finale del 2024 delle prime quattro squadre qualificate. Due le questioni: la prima, a monte, quella delle selezioni citate dal regolamento (dove si parla di nazione interessata, non vincolata) per cui “solo Italia e Spagna avrebbero potuto partecipare”, segnala il presidente Anhcea (Asociación Nacional de Heladeros Artesanos) Marco Miguel; la seconda quella delle presunte votazioni non corrette, perché influenzate al ribasso a scapito della Spagna.
La prima è stata posta dal presidente del Sindacato francese CNGF (Confédération Nationale des Glaciers de France), Bruno Aim, sul sito dei MOF (Meilleurs Ouvriers de France), ove ha ricordato che la Francia, non potendo organizzare una selezione nazionale per mancanza di candidature e di tempo, ma avendo avvisato in merito il Comitato Italiano e avendo proposto di fare più tardi le selezioni, dopo aver ricevuto un rifiuto si è stupito “di scoprire al Sirha di Lione (avvenuto in contemporanea a Sigep 23, ndr) che era stata costituita una squadra francese, senza alcuna selezione e senza il riconoscimento da parte della CNGF”. Nella sua protesta indica “una situazione penosa e insostenibile” e si chiede “come gli organizzatori della WGC abbiano potuto autorizzare tutto ciò dopo anni di scambi, condivisioni e partecipazioni della Francia a questa competizione”, chiedendo “l’istituzione di una commissione d’inchiesta”.
Al presidente Aim fa eco in una lettera lo spagnolo Miguel: “per tutto questo e per la presa in giro del CNGF, ci uniamo alla protesta dei nostri colleghi francesi e chiediamo il rispetto dei regolamenti approvati, squalificando tutte le nazioni che non hanno effettuato la preventiva selezione, lasciando l’Italia e la Spagna come uniche rappresentanti classificate”. E, per la parte che riguarda i giudizi della giuria, asserisce che “non vogliamo più entrare nella valutazione dei punteggi e delle cattive arti dimostrate dal regista italiano…”.
Il contradditorio per crescere
Di fronte a quanto successo, Luciana Polliotti, già presidente onoraria della CMG e co-fondatrice della stessa insieme a Eliseo Tonti, Giancarlo Timballo, Alfio Tarateta e Pierpaolo Magni, ha in un primo tempo ufficializzato sui suoi profili social le sue dimissioni, avvenute due anni fa per divergenze di opinioni e dissidi sulla gestione della CMG, e poi pubblicato sulle sue stesse pagine Fb e IG i motivi della decisione. La sua presa di posizione è esplicativa e propositiva riguardo alla soluzione della questione, per il bene della Coppa stessa, e sulla stessa linea si pone Eliseo Tonti, noto cioccolatiere italo-svizzero, che si trova d’accordo con quanto da lei sostenuto.
“Credibilità, imparzialità, trasparenza, ma anche competenza, umiltà e serietà sono stati i valori fondanti della Coppa del Mondo della Gelateria… – ricorda Polliotti –. Il gruppo promotore ha potuto contare fin da subito sull’appoggio di personaggi di altissimo profilo internazionale quali Eliseo Tonti (peraltro tra i fondatori), Gabriel Paillasson, Emilia Chiriotti. Un piccolo Comitato di garanti – formato da Luca Caviezel, Carlo Pozzi, Fulvio Scolari – presidiava i lavori della Coppa. Un Comitato mondiale d’onore aveva il compito di coordinare e dirimere eventuali controversie, ma l’aspetto principale era la possibilità da parte della direzione di ascoltare le esigenze altrui ed eventualmente adeguare i Regolamenti. Ascolto e azione. Di edizione in edizione la Coppa è cresciuta, con essa il prestigio e la divulgazione mondiale del Gelato Artigianale quale prodotto d’eccellenza della gastronomia italiana. Poi qualcosa si è inceppato. Il Comitato dei garanti purtroppo si è estinto e il primo errore è stato non sostituirlo. Il Comitato mondiale d’onore gradualmente ha perso di valore e non si è più riunito. E le contraddizioni si sono moltiplicate di pari passo all’assenza di ascolto. Ma non sto gettando la croce su qualcuno. A quei tempi c’ero anch’io e anch’io ne ho sottovalutato l’importanza”. E Polliotti aggiunge che “sarebbe necessario inserire nuove energie e professionalità… ricostruire un Comitato dei garanti scelti tra i più saggi e riconosciuti Maestri Gelatieri, ricostruire il Comitato mondiale d’onore, con compiti di vigilanza e selezione dei professionisti nei territori di competenza, e rimettere mano al regolamento, adeguandolo alle esigenze reali e non immagini fisiche. Quindi il notaio, presente alle competizioni, dovrebbe vigilare sull’applicazione dell’intero regolamento e non solo sulla parte di esso. Azzerando la situazione, forse si riuscirà a salvare e far rinascere dalla Gelato World Cup la Coppa del Mondo della Gelateria con lo spirito con cui fu animata e cioè il bisogno genuino di rompere schemi e concetti vecchi e vetusti e unire ciò che fino ad allora era diviso, come le professioni del gusto”. Concludendo, l’ex presidente onoraria della CMG lascia “il passo a chi riuscirà a valorizzare quanto fatto di buono, sapendone però cogliere i valori più profondi, mettendoci del nuovo… A loro coltivarli, tra idealità, lealtà, competenza e cuore”. E, con orgoglio, suggerisce di mantenere la dicitura originaria di Coppa del Mondo della Gelateria.
Regolamento rispettato, finale aperta
A seguito di ciò Giancarlo Timballo, presidente della CMG, in condivisione con i colleghi del Comitato Organizzatore Sergio Dondoli e Sergio Colalucci, e con IEG – Italian Exhibition Group, organizzatore di Sigep, tiene a precisare due concetti: “L’intera competizione si è svolta nel completo rispetto del regolamento e, non essendo arrivate nel tempo stabilito (30 minuti dopo lo svolgimento di ogni prova) proteste e contestazioni comprovate, sollevare irregolarità a 10-15 giorni dalla gara sulla base di dicerie non provate non è possibile”. Quanto all’obiezione fatta sulle selezioni mancate e a quanto sostiene Miguel, egli risponde che “solo l’Italia ha fatto le selezioni, mentre quella della Spagna è stata una presentazione della squadra, come avevamo chiesto di fare anche alla Francia quando ci aveva comunicato di non essere in grado di inviare un team alla competizione europea. Cosa che loro si sono rifiutati di fare. Chiarito ciò, e avendo fornito i carteggi comprovanti a queste iniziative, daremo a tutte le squadre partecipanti alla EGC la possibilità di iscriversi alla finale dell’anno prossimo. Alla CMG 2024 potranno quindi partecipare le sette squadre che hanno fatto la selezione europea, le sei extraeuropee – Argentina, Brasile, Singapore, Taiwan, Perù e Corea del Sud – che hanno passato le selezioni e, probabilmente, un 14° team, quello cinese, che si qualificherà alle selezioni che si terranno durante Sigep China a Shenzen, dal 19 al 23 aprile”.
In futuro, un codice etico e la possibilità per gli esclusi dalla GEC di competere alla GWC 2024
Preso atto che “sono emerse osservazioni riferite allo svolgimento ed esito della Gelato Europe Cup”, IEG interviene con una comunicazione ai media. Precisato il fatto che “il concorso ha pienamente rispettato ogni normativa, che l’esito finale è definitivo e del tutto rispondente a quanto ogni squadra nazionale ha sottoscritto con la sua partecipazione”, IEG afferma che “in vista di Gelato World Cup 2024, saranno attivati tutti gli organismi di controllo e gestione delle varie fasi organizzative, come del resto è sempre accaduto nelle precedenti nove edizioni, e che un punto che verrà posto sul tavolo del primo incontro sarà l’introduzione di un codice etico e comportamentale, a completamento della documentazione tecnica che compone il regolamento generale”. In linea “con un atteggiamento di ascolto e accoglienza, pur ribadendo l’insindacabile e del tutto corretto esito tecnico finale della Gelato Europe Cup, IEG ha concordato con gli organizzatori della Gelato World Cup di offrire alle nazioni partecipanti alla selezione europea ed escluse dalla graduatoria finale la possibilità di iscriversi all’edizione 2024 della competizione mondiale”.
Sul podio, la creatività e la tecnica
Le proteste e le polemiche che si sono accese dopo il verdetto che ha portato l’Italia con Vincenzo Donnarumma, pasticciere, e Rosario Nicodemo, gelatiere, guidati da Davide Malizia, team manager, sul gradino più alto del podio, hanno fatto passare in secondo piano la bellezza e il gusto dimostrati dalla nostra squadra. Erano sette le prove da affrontare e sul tema Cirque du Soleil, il circo senza animali in un vortice di colori, il team tricolore ha proposto degustazioni creative e ben costruite, come quella della monoporzione in vetro, così come una scultura in croccante con motivi floreali in zucchero tirato e pastigliaggio che, sfidando la forza di gravità, rappresentava due acrobati su un monociclo, intenti a volteggiare. Una performance qui riproposta dalle foto di Mattia Serratore.