Valrhona festeggia un secolo di storia

Una nuova scuola a Parigi, un festival culinario in 8 città, l’impegno sul fronte sostenibilità e un nuovo cioccolato: tutte le iniziative per celebrare i 100 anni dell’azienda francese

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Una conferenza stampa tenutasi a fine settembre nello spazio Identità Golose Milano ha dato il via in Italia ai festeggiamenti per il centesimo anniversario di Valrhona, ripercorrendo le tappe salienti della sua storia e annunciando le novità in corso e future. Fondata nel 1922 a Tain l’Hermitage (Francia) – città dove tuttora hanno sede i suoi 2 stabilimenti produttivi e l’École creata nel 1989 da Frédéric Bau e poi replicata in altre città del mondo – l’azienda oggi conta più di 800 dipendenti e distribuisce i suoi prodotti in 85 nazioni.

 

Alla presentazione di Milano ha fatto gli onori di casa Igor Maiellano, business unit manager di Valrhona Italia, seguito dalla marketing manager Raffaella Invernizzi, che si è soffermata sulle innovazioni introdotte negli anni (dal 1986 con il cioccolato Guanaja 70%, all’epoca il più amaro del mondo, al 2021 con Oabika, bevanda ottenuta dalla mucillagine di cacao), sulle iniziative a sostegno dei coltivatori di cacao (in primis attraverso partnership di lungo termine), delle loro famiglie (ad esempio con progetti di scolarizzazione dei bambini) e dell’ambiente (combattendo innanzitutto la deforestazione), per poi illustrare la Guida alla sostenibilità per la gastronomia dolce, elaborata con la consulenza di Food Made Good (organizzazione che promuove la ristorazione sostenibile) e scaricabile gratuitamente qui.
In collegamento video dalla Francia, Andrea Petrini (fondatore del format gastronomico itinerante Gelinaz!) ha parlato del Valrhona Food Forward Festival, festival culinario organizzato in collaborazione con Grand Cuisine e Gelinaz!, strutturato in cene che si sono tenute o si terranno nei mesi a venire in altrettante città del mondo (tra cui Milano), focalizzate ogni volta su un tema differente e correlate al futuro della gastronomia.

 

 

Dulcis in fundo, Franco Ascari, pastry chef di Valrhona Italia, ha presentato la nuova copertura Komuntu 80%, il cui nome è la crasi tra komununu, che in esperanto significa comunità, e Ubuntu, parola africana che riassume il concetto di collettività “io sono perché noi siamo”. Alla sua creazione hanno infatti partecipato 100 professionisti, tra cui Andrea Besuschio dell’omonima pasticceria di Abbiategrasso, che alla conferenza stampa ha portato la propria esperienza di impiego di questo prodotto, caratterizzato da un sapore intenso e tannico, in diverse applicazioni, come la realizzazione di una ganache all’acqua destinata alla produzione di un panettone al cioccolato. Il significato del nome rispecchia anche l’impegno di Valrhona per garantire equità e sostenibilità nella filiera del cacao, e questo cioccolato ne diviene uno strumento: i profitti raccolti grazie a Komuntu durante l’anno del centenario verranno suddivisi tra i 15 partner del cacao dell’azienda per lo sviluppo di progetti di sostegno alle comunità.