Oltre le parole e le promesse

Al rincaro di materie prime e utenze, da Nord a Sud, gelatieri e pasticcieri, ristoratori, pizzaioli e baristi, fanno fronte comune e presentano proposte concrete

 

Sono passati rapidamente da una condizione di abbattimento alla presa di posizione e all’organizzazione di iniziative collettive utili a fare conoscere e a sostenere le loro istanze nelle piazze come nelle sedi governative. Protagonisti di ciò artigiani di tutta Italia: pasticcieri, gelatieri, pizzaioli, baristi, costernati per i super-aumenti, stanchi di parole e promesse e intenzionati a ottenere ascolto e garanzie di misure rapide e più efficaci di quelle finora individuate per contrastare rincari di materie prime e caro-bollette. Bene – commentano – il decreto sui contributi per l’acquisto dei macchinari (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 30 agosto), di cui si aspetta a fine mese sul portale di Invitalia il decreto attuativo per fare domanda e avere un contributo in conto capitale pari al 70% delle spese totali ammissibili entro € 30.000 per singola impresa, in attesa del nuovo Decreto Aiuti.

Primi bilanci e iniziative concrete

“Un luglio tranquillo e un agosto intenso, in linea con l’anno scorso”. Sintetizza così l’andamento dei mesi appena trascorsi Fabio Brigliadoro de La Gelateria della Musica a Milano. “In gelateria le temperature troppo elevate non aiutano, la gente esce solo dopo le 17, per cui, specie nel week end, si perdono sia i clienti della tarda mattinata che quelli del pomeriggio e, anche se si fanno gli straordinari, la sera non si recupera. Nonostante i pesanti aumenti di alcune materie prime, latte poco, panna moltissimo, sulle utenze noi finora abbiamo retto grazie un contratto vantaggioso e siamo riusciti per ora a non aumentare il prezzo del gelato che ritoccheremo in autunno”.
“Una stagione a luci e ombre dovuta a due fattori: caldo eccessivo e speculazioni che hanno fatto lievitare i costi e ci hanno obbligato ad aumentare il prezzo del gelato del 12%”. Parla così Dario Rossi di Greed Avidi di Gelato a Frascati, Rm, già da un anno presidente di Oltre il Gusto, associazione in cui ha riunito colleghi, pasticcieri, fornai e pizzaioli per coinvolgerli in una campagna di informazione alla stampa sulla situazione che li accomuna (vedi box) e per lanciare iniziative concrete contro rincari e caro-bollette. “Tra queste, grazie a collaborazioni con enti scientifici di alto livello, puntare su impianti di nuova generazione in fatto di fotovoltaico ed eolico per produrre energia green e poter di nuovo risparmiare sull’acqua. Dico questo perché, con le dotazioni attuali e i costi dell’energia, non posso più permettermi di utilizzare l’economizzatore d’acqua”.
Fa un’analisi della situazione anche Ruben Pili di Choco Gioia a San Sperate, Ca, che porta avanti il negozio di famiglia con la sorella Gioia e lo zio Vincenzo Pilloni. “Da gelatiere/artigiano/imprenditore, come molti altri ho assistito negli anni a un lento processo di declino, subendo l’ennesima batosta con rincari insostenibili. Ora, dopo questi ultimi anni di stagnazione, stiamo entrando in recessione Ad oggi non abbiamo soluzioni o proposte per contrastare velocemente e in modo diretto queste criticità. La situazione è grave, siamo attaccati su tutti i fronti: materie prime, utenze, tasse, mentre avanza la GDO. Siamo sempre più dipendenti dall’energia e, anche ricorrendo al fotovoltaico, non ne ho ricavato granché. In gelateria ho un impianto da 13 KW, consumo l’80% di quanto produco e reinmetto in rete il restante 20%, che mi viene pagato 1/5 di quanto lo pago io; c’è un risparmio, ma decisamente inferiore agli obiettivi che mi ero posto. Il nostro potere di spesa è sempre più basso e, fatto più grave, vediamo l’assenza del sistema governativo, da quello centrale a quello locale, rappresentato dal comune di residenza. L’unica misura che mi ha protetto è aver organizzato l’azienda in una forma liquida e fluida, in cui ho mantenuto l’indispensabile per produrre e vendere”.

 

Rappresentanze attive

Di fronte a tutto ciò artigiani e associazioni non si danno per vinti. Nel denunciare l’impennata dei costi, Oltre il Gusto ha sintetizzato i rincari degli ultimi 2 anni riferiti al comparto della gelateria artigianale, frutto di un’indagine condotta tra i suoi associati:

Zucchero +108%
Destrosio +211%
Latte +30%
Panna +42%
Packaging green +120%
Packaging convenzionale +50%
Energia elettrica +300/+450% (prevista in ulteriore salita)
Volume commissioni bancarie e transazioni POS +300/500%

“Questi valori – spiegano – sono stati rapportati al food cost di gelati, pizze, dolci offerti alla clientela. Per cui, ad esempio, il food cost di un cono di gelato con due gusti è mediamente cresciuto del 60%. Sul costo del gelato e degli altri prodotti incide anche la spesa per l’energia: la bolletta della corrente pesa su un cono/una coppetta per il 10/14% IVA esclusa. Solo un anno fa questo valore era del 2,2%. Lo scenario più scontato corrisponderebbe a un aumento dei prezzi, con un rincaro del 40/50% per consentire un recupero dei maggiori costi di produzione.
In che
misura ciò sarebbe fattibile?”

Significativa la richiesta del 5 settembre di Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano che afferma: “A fronte del rincaro medio dell’energia intorno al 1000% e a quello del gas al 917% rispetto a 6 anni fa, a livello nazionale chiediamo al governo una proroga del credito di imposta con aumento dal 15 al 50% per i consumi cresciuti oltre il 100% rispetto al 2021 per tutte le imprese, e a livello Ue un tetto al prezzo di energia e gas”. Oltre a ciò, Carlo Massoletti, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia chiede la rateizzazione delle bollette.
Esponente della 3a generazione della Pasticceria Estense di Padova e in prima linea nella Fipe, come vice-presidente di APPE, Ass. Prov. Pubblici Esercizi, e presidente Associazione Pasticcieri di Padova e Provincia, Federica Luni non ha certo atteso le misure della politica, ma le ha esplicitate in piazza lo scorso 7 settembre, in occasione della “Mobilitazione degli esercenti contro il caro-bollette”, insieme a un centinaio di colleghi, con un gesto eclatante, portando in un simbolico paiolo in rame i libri contabili e le chiavi dei negozi davanti al Tribunale di Padova. Chiaro il concetto: “Senza interventi corposi e immediati si chiude e con questo si coinvolgono gli artigiani, le loro famiglie e tutto l’indotto. Secondo le stime dell’Associazione, che a Padova e provincia rappresenta circa 1.500 sui circa 3.000 pubblici esercizi in attività, sono a rischio almeno il 15-20% delle imprese: significa 600 locali che saranno costretti a chiudere, con la perdita di oltre 2.000 posti di lavoro, senza contare le conseguenze in termini di indotto, presidio del territorio, accoglienza a turisti e cittadini”.

Emanuela Balestrino

                                                                                                                                    In foto, sotto, Fabio Brigliadoro de La Gelateria della Musica a Milano, Dario Rossi di Greed Avidi di Gelato a Frascati (Rm), e Ruben Pili e la sorella Gioia di Choco Gioia a San Sperate (Ca). In foto anteprima, Federica Luni della Pasticceria Estense di Padova, in un momento della “Mobilitazione degli esercenti contro il caro-bollette”, davanti al tribunale di Padova

 

Articolo precedente
Articolo successivo

Menù Pasticceria

ACQUISTA I LIBRI SULLO SHOP

Articoli simili