
Il Geranium di Copenaghen sale sul gradino più alto del podio dei The World’s 50 Best Restaurants Awards 2022 di scena a Londra. Con gli chef Rasmus Kofoed e Søren Ledet, insieme alla loro squadra, la cucina stagionale raggiunge “livelli superlativi, offrendo piatti accurati, esteticamente straordinari ed eleganti, capaci di unire arte e sapore a una esperienza di pairing innovativa”, a detta di William Drew, direttore dei contenuti dei 50 Best Restaurants. Kofoed sceglie di non utilizzare più la carne, ottiene riconoscimenti e vanta ammiratori in tutto il mondo per una visione di cucina meticolosa, con la quale risvegliare i sensi.
Da Copenaghen a Lima, fino a Barcellona, con il Central e il Disfutar, al secondo e terzo posto, il podio di quest’anno esprime la vivacità che popola l’attuale mondo gastronomico, in cui anche l’Italia ha la sua buona fetta di reputazione. È italiano, infatti, l’ingresso più alto in classifica: il ristorante Uliassi di Senigallia raggiunge il 12° posto e conquista il premio Highest New Entry Award per la rivisitazione contemporanea che affonda le radici nella tradizione culinaria della riviera adriatica. Mentre il St Hubertus di San Cassiano è new entry, al 29° posto. Il Lido 84 di Gardone Riviera conquista la posizione più alta salendo alla numero 8.
Il Sud America vanta otto ristoranti, con le new entry Mayta (32°) a Lima e l’Oteque (47°) a Rio de Janeiro; l’Asia ne conta sette, tra cui il Den a Tokyo (20°) e i nuovi in classifica Sorn a Bangkok (39°) e La Cime a Osaka (41°). Debutta il Fyn a Cape Town (37°), migliore in Africa, mentre il Pujol di Città del Messico, al 5° posto, si riconferma per la terza volta il migliore del Nord America.
I premi
Con 14 coperti attorno a un unico bancone a forma di U, una proposta di cucina coreana all’avanguardia e un servizio impeccabile, l’Atomix di New York, gestito dai coniugi Junghyun ed Ellia Park, si aggiudica il Gin Mare Art of Hospitality Award. Il vincitore del premio The World’s Best Pastry Chef, sponsorizzato da Sosa, è lo chef René Frank del Coda a Berlino. Patron del primo ed unico ristorante specializzato in dessert di alta cucina in Germania, il pasticciere prende spunto dalle tecniche tradizionali per creazioni innovative che attraggono un numero sempre crescente di ammiratori.
Il Beronia World’s Best Sommelier é Josep Roca, dell’El Celler de Can Roca a Girona. Il Nobelhart & Schmutzig riceve il Villa Massa Highest Climber Award; Jorge Vallejo, chef-proprietario del Quintonil a Città del Messico, vince l’Estrella Damm Chefs’ Choice Award; Aponiente, nel sud-ovest della Spagna, porta a casa il Flor de Caña Sustainable Restaurant Award. Tra i premi speciali già annunciati, Dieuveil Malonga, Koh Seng Choon, Olia Hercules e Alissa Timoshkina si aggiudicano il riconoscimento Champions of Change; Leonor Espinosa è nominata The World’s Best Female Chef, premio sponsorizzato da Nude Glass; l’imprenditrice sociale Wawira Njiru vince l’Icon Award; e il ristorante marsigliese AM par Alexandre Mazzia conquista l’American Express One To Watch Award.
Best of the Best
I ristoranti eletti numero 1 nelle scorse edizioni diventano destinazioni gastronomiche iconiche, con accesso nei Best of the Best: El Bulli, The French Laundry, The Fat Duck, Noma (location originaria), El Celler de Can Roca, Osteria Francescana, Eleven Madison Park, Mirazur e Noma (location attuale).
Gli italiani in classifica
Sono sei i ristoranti italiani tra le prime 50 posizioni, Con l’Uliassi, il Lido 84 ed il St Hubertus, in classifica abbiamo Le Calandre di Rubano (10°), il Reale di Castel di Sangro (15°) e Piazza Duomo ad Alba (19°).