Più che positivo il 2° Bilancio di Sostenibilità di Gobino

Presentato nella Bottega di Milano il 2° bilancio Bilancio di Sostenibilità dell’azienda piemontese, impresa nata a Torino oltre 50 anni fa, espressione del lavoro d’équipe e dell’impegno ecosostenibile

Guido Gobino nei noccioleti.

 

Guido Gobino nei noccioleti.

Meno di un’ora per presentare il 2° Bilancio di Sostenibilità di Gobino, che documenta la passione e l’impegno per divulgare l’attenzione di anni all’eccellenza e al suo impatto nel mondo, i traguardi raggiunti e gli obiettivi futuri. Ad illustrare il documento, Guido Gobino e Martina De Felice, sustainability coordinator, parte del Team Sostenibilità di cui fanno parte il figlio, Pietro Gobino, entrato l’anno scorso in azienda dopo la laurea in Food Science with Business presso l’Università di Reading in Inghilterra, e Stefania Siragusa.

 

Nel cuore dei temi trattati

Uguaglianza di genere, dignità del lavoro, consumo e produzione responsabile, attenzione e rispetto dei fornitori, risparmio ed efficienza: questi i concetti alla base del report di cui l’azienda ha scelto di dotarsi spontaneamente allineandosi agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Qui si parla non solo di sostenibilità ambientale ma anche sociale: dal rapporto con i fornitori alle collaborazioni con i produttori piemontesi delle nocciole, dalla ricerca di progetti a lungo termine con i coltivatori del cacao all’attenzione per i collaboratori. Rispetto alla precedente, questa edizione è migliorata sotto più aspetti: il riferimento tecnico-metodologico ai “Global Reporting Initiative” (GRI), che rappresentano i principali standard globali per la rendicontazione non finanziaria delle imprese; il fatto di aver esteso la rendicontazione anche ai 6 punti vendita Le Botteghe (4 a Torino e 2 a Milano) per riportare un Bilancio completo e realistico, il coinvolgimento di tutta la catena di approvvigionamento per definire i temi rilevanti per gli stakeholder interni ed esterni dell’azienda, e l’analisi della Carbon Footprint che quantifica le emissioni totali di gas serra prodotte dall’organizzazione con riferimento al Greenhouse Gas Protocol.

 

 

Analisi e dati

In conformità ai requisiti GRI, l’analisi racconta di risultati importanti circa la qualità del prodotto: la scelta degli ingredienti rappresenta il primo passo per la produzione attenta, attraverso la gestione della catena di fornitura. La Gobino predilige una filiera controllata e di prossimità per l’88,5% di provenienza italiana: della nocciola si trasforma la varietà Tonda Gentile Trilobata IGP; il latte proviene da filiera alpina piemontese, lo zucchero solo da barbabietola, raccolto e lavorato in Italia, il cacao è di origine certificata e coltivato col metodo Agriforest e il suo approvvigionamento prevede l’assenza di intermediari e il riconoscimento di un prezzo equo ai contadini.

In merito alle emissioni sono stati quantificati i gas climalteranti prodotti nel 2021, per un totale di 2218,8 tonnellate di CO₂ equivalente. Dal sistema di monitoraggio energetico emerge che, dal 2018, è previsto un piano di efficientamento energetico e che il 98% dell’energia acquistata proviene da fonti 100% rinnovabili e certificata con garanzia d’origine e che sono presenti pannelli fotovoltaici a uso termoelettrico. Quanto ai materiali, il 66% del packaging è composto da carta (di cui il 96% certificata FSC), il 10% da vetro e il 9% da plastica. Nel 2021 sono state impiegate 1,7 tonnellate di carta Tree Free da colture rinnovabili quali cotone e bambù, sempre certificate FSC. Il Capitale Umano è costituito per il 94% da dipendenti assunti a tempo indeterminato, il 68,5% sono donne (+6% rispetto all’anno precedente). Quanto infine all’impatto sul territorio l’azienda ha attivato collaborazioni con realtà locali, enti, associazioni, università e aderito a ricerche con lo scopo di tessere rapporti duratori con il territorio.

Gli obiettivi futuri

Il percorso di miglioramento consisterà nell’acquistare cacao e derivati 100% tracciabili, nel ridurre e neutralizzare le principali fonti di emissione, nell’identificare un canale per la rivalorizzazione dei rifiuti oltre al riciclo post consumo (oggi le bucce delle fave di cacao vengono ritirate e utilizzate da un’azienda agricola esterna che le impiega in agricoltura), nel progettare il recupero di vapore acqueo in esubero ora disperso in atmosfera, nell’aumentare la percentuale di fornitori che presentano riferimenti a tematiche Environmental, Social and Governance (ESG), nel prevedere ulteriori ore di formazione sulla sostenibilità per i dipendenti e nell’utilizzo di materiali sempre più rispettosi dell’ambiente: per la plastica si avrà meno pvc e più riciclata, per la carta si utilizzerà meno carta vergine e più Tree Free, si valuterà l’installazione di pannelli fotovoltaici anche per la produzione di energia elettrica e si prenderanno iniziative per la mobilità interna, incentivando i dipendenti a utilizzare mezzi di trasporto sostenibili (oggi il 46%).

guidogobino.it

Emanuela Balestrino