È quanto emerge, in estrema sintesi, dalla terza edizione dell’indagine “L’evoluzione nei consumi del panettone in Italia”, condotta da Nielsen in collaborazione con CSM Ingredients. Nel periodo di riferimento ottobre 2020 – gennaio 2021, il mercato dei panettoni industriali nel nostro Paese ha segnato una contrazione rispetto all’anno precedente, scendendo a 26,8 mila tonnellate (-7%) e a un fatturato di 98,3 milioni di euro (-8,5%). All’opposto i panettoni artigianali, che per il secondo anno di fila sorpassano in valore quelli industriali e raggiungono i 118,5 milioni di euro (+3,2% sulla precedente campagna natalizia) per un quantitativo di 6 mila t (+2,2%). Il prezzo medio di vendita di questi prodotti è di 19,8 euro/kg, poco più che nel 2019 (19,6 euro/kg).

Sono quasi raddoppiate le famiglie che acquistano esclusivamente panettoni artigianali, salite a 470 mila. L’incremento di acquirenti si registra un po’ in tutta la penisola, ma soprattutto nel Sud Italia (+9%), che assorbe il 20% delle vendite, al pari del Nord-Ovest, seguiti dal Centro (19%) e Nord-Est (16%). Per quanto riguarda i driver di acquisto, resta al primo posto il fatto che il panettone sia considerato il dolce di Natale per eccellenza, tuttavia aumentano tra gli intervistati coloro che vorrebbero trovarlo nei punti vendita anche in altri periodi dell’anno. Stando ai risultati della ricerca, inoltre, le principali opportunità di ulteriore crescita futura della categoria dei panettoni artigianali potrebbero essere rappresentate da una riduzione dei prezzi e una maggiore varietà di formati e farciture, comprese le opzioni senza uvetta e senza canditi.
Rossella Contato