Ragione e critica in cucina

Docente presso l'Università di Roma 3 nell’ambito del Corso di Laurea di Scienze e Culture Enogastronomiche, Fabio Toso è anche insegnante all’Ipseoa Pellegrino Artusi di Roma e svolge attività di formazione in seno al progetto Alta Formazione per professionisti della FIC. Inoltre, collabora per la Formazione e Consulenza per la GDO nel settore Arti Bianche con l'Università dei Sapori di Perugia. Noto per la ricerca dei fenomeni scientifici che animano ingredienti e preparazioni in cucina, vi proponiamo qui una sua originale ricetta, oltre a quelle che appaiono sul numero di novembre-dicembre di “Pasticceria Internazionale”.

Pane porchettato

La difficoltà di questa preparazione risiede nell’insolita temperatura di cottura, 135°C, corretta affinché il guanciale possa cuocere senza bruciare. A 176°C, infatti, comincia la caramellizzazione, che conferirebbe una brunitura eccessiva ed una sgradevole secchezza. Altra problematica è che, a 135°C, l’esposizione al calore prolungata fa sì che esso cuocia correttamente, ma che il pane si asciughi. Da qui l’esigenza di bilanciare con molta idratazione. Il risultato è un pane che, durante la fermentazione, trattiene i sentori e, al taglio, si trova avvolto nel guanciale croccante, conservando morbidezza e profumo, grazie anche alla farina integrale che lo caratterizza.

 

farina integrale                g        1528

acqua °TA                      g        1210

lievito compresso             g             9

malto                             g             7

olio EVO                        g             9

sale                               g           35

semi cumino                   g           20

semi finocchio                 g           10

pepe nero                      g             5

fette di guanciale                          qb

semi aromatizzanti                        qb

Impastare la farina con acqua, lievito e malto. Quando l’impasto comincia a formare il complesso colloidale, aggiungere il sale, per neutralizzare la polarità di gliadina e glutenina, riuscendo a formare una miglior struttura glutinica. Aggiungere l’olio, lasciando puntare per circa 45 minuti. Formare pagnottine da 400 g, quindi affettare il guanciale a circa 2 mm, avvolgendole con fette sovrapposte. Queste ultime, infatti, durante la lievitazione scivolano una sull’altra, lasciando lievitare l’impasto seppur tenendolo in forma. A piacere, inserire sopra le fette di guanciale i semi aromatizzanti. Cottura a 135°C per 35 minuti circa. È sempre valida la regola dei 94°C al cuore.

Fabio Toso

 

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