Le Rose non è nuovo a questo tipo di produzioni: ricordiamo il presepe napoletano e l’Arca di Noè (leggi qui), opere monumentali in cioccolato costruite con l’amico collega Gianfranco, il noto e compianto Capitano Rosso, con lo scopo di raccogliere fondi e sostenere progetti solidali. Quest’anno l’obiettivo infatti è sostenere l’associazione assistenziale Gigi Ghirotti, che aiuta le famiglie dei malati oncologici.
L’immaginazione del cioccolatiere ci porta dentro la fiaba: una grande balena ha inghiottito Geppetto e Pinocchio a cavalcioni scopre un mare pieno di insidie, plastiche e oggetti dannosi. Prende forma così una denuncia della situazione in cui si trovano i nostri mari e il burattino di cioccolato invia un messaggio di sensibilizzazione sulla necessità di una maggiore tutela di mare ed ambiente. L’opera è stata pensata per far riflettere bambini e adulti sul rapporto tra uomo e mare, e su come le attività umane danneggino l’ecosistema marino.
In laboratorio sono nati i pezzi che Antonio, con l’aiuto dei colleghi, ha assemblato in un luogo unico al mondo, la Sala Cetacei dell’Acquario di Genova, al cospetto delle evoluzioni dei delfini. Due giorni di intenso lavoro e, poco per volta, nella grande balena è comparso Geppetto, seduto accanto ad un tavolo con i suoi attrezzi, e Pinocchio con il suo lungo naso, che sembra guardandosi attorno, voler ripulire un mare inquinato. Il tutto ottenuto con 240 kg di cioccolato offerto da Irca.
I cetacei dell’acquario hanno fatto da sfondo ai soggetti in cioccolato che uscivano dalle abili mani de gli artigiani provenienti non solo dalla Liguria, ma anche da Piemonte e Toscana. Un grande striscione con la scritta “Capitano Rosso sempre con noi” ricordava l’amico scomparso e anche i ragazzi della Nida onlus di Torino, tanto sostenuta da Gianfranco, erano presenti per testimoniare quanto appreso dal loro mentore.
Il Pinocchio punk in cioccolato
“L’opera di questa quinta edizione di Cioklart − spiega Antonio Le Rose – è una rivisitazione in chiave moderna della favola di Pinocchio. È un Pinocchio punk, con i capelli a spazzola e all’orecchio un telefonino; è seduto a cavalcioni di una balena tatuata che, all’interno dello stomaco, ospita Geppetto, alle prese con il suo lavoro di falegname; attorno, un corollario di oggetti e vecchie pubblicità che vogliono ricordare e testimoniare l’inquinamento del mare provocato dall’uomo”.
Dopo due giorni intensi di lavoro, durante i quali una trentina di cioccolatieri si sono alternati ad aiutare il direttore dei lavori Le Rose, i personaggi della fiaba in cioccolato sono usciti dall’acquario e portati in corteo per le strade di Genova, accompagnati da alcuni figuranti: Pinocchio, la Fata Turchina, il grillo parlante – provenienti dalla Fondazione “Collodi” – e preceduti dal suono di una cornamusa. In piazza San Lorenzo, di fronte alla cattedrale, Don Guido Oliveri ha benedetto il gruppo gioioso, ricordando come “il bene che si fa, torna sempre indietro”.
I personaggi e gli oggetti che inquinano il mare, tutti in cioccolato, sono poi stati caricati su un furgone alla volta di Collodi, dove saranno, con il loro messaggio di solidarietà, in mostra nel parco tematico della Fondazione “Collodi” fino al 6 gennaio, quando, alla presenza del cioccolatiere Massimiliano Rosamilia, sarà rotta in mille pezzi, nel corso di una grande festa, a cui parteciperanno centinaia di bambini che potranno così “gustare” la statua di cioccolato.
Una pergamena rimarrà negli archivi della Fondazione, a testimoniare la donazione dell’opera in cioccolato.
“Per noi è stato un piacere e un onore − afferma Giovanna Chionetti, presidente dell’Associazione Amici del Cioccolato – essere capofila dell’organizzazione di Cioklart Mare. Siamo sempre pronti quando si tratta di dare il nostro contributo ad iniziative di beneficenza e uno degli scopi della nostra Associazione è proprio questo: portare, grazie al cioccolato, il sorriso e il buonumore a chi vive una situazione di difficoltà o di disagio”.
Cioklart ringrazia tutti gli sponsor e i professionisti che hanno permesso la realizzazione dell’evento.
Milena Novarino
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