
Il 22 ottobre, presso la Scuola Internazionale di Cucina Italiana ALMA, a Colorno, il direttore didattico della struttura, Matteo Berti, con il docente Simone Rodolfi, e i pasticcieri Maurizio Bonanomi, Anna Sartori e Mario Bacilieri, decretano i 20 panettoni che, già domenica (il 24), concorrono in finalissima al Panettone World Championship, ad Host, con tre giurie all’opera: tecnica, critica e popolare.
L’attesa della semifinale è l’occasione per definire (lo fa Berti), il ruolo dell’assaggio: “un momento d’intimità e confronto con il concorrente e un punto di contatto con il suo pensiero e il suo background. Chi vincerà non sarà chi farà il panettone più buono, ma quello che riuscirà, attraverso il proprio prodotto, a creare questa vicinanza”.
Dei trentaquattro (in arrivo da tutta Italia, più 4 scelti durante le selezioni di Taiwan, Spagna, Brasile e Argentina) solo 20 accedono all’ultimo turno. E la qualità in semifinale è alta, spiega Bonanomi. “Quest’anno, l’abilità di chi lavora il panettone non è racchiusa soltanto nella passione, nell’impegno e nella ricerca, ma anche nella capacità di scegliere materie prime eccellenti e fra loro complementari”.