Sono poco meno di 200 i pubblici esercizi, bar, ristoranti gelaterie e pasticcerie, che possono definirsi localistorici, ovvero luoghi caratteristici dal punto di vista architettonico e culturale, che hanno ospitato, tra Settecento e inizi Novecento, note personalità della storia del nostro Paese.
Sebbene costituiscano un patrimonio collettivo, negli ultimi anni non sono stati sufficientemente tutelati e valorizzati. Ecco perché 9 imprese legate a Fipe-Confcommercio costituiscono oggi il sindacato nazionale dei locali storici, con l’obiettivo di rappresentare e tutelare il comparto dinanzi al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero del Turismo, nonché di istituire un tavolo di confronto presso le istituzioni.
All’associazione, presentata a Roma, in presenza del presidente Fipe, Lino Enrico Stoppani, e del Ministero dello Sviluppo Economico, possono aderire i titolari di bar e ristoranti in attività da oltre 70 anni, che abbiano conservato ed esposto al loro interno cimeli, documenti e testimonianze dell’epoca.
Un fondo rotativo consentirebbe agli imprenditori di acquistare gli immobili, evitando di rimanere ostaggio di dinamiche di mercato che vedono lievitare i canoni di locazione; introdurre un credito di imposta significherebbe ammortizzare gli oneri degli interventi ordinari e straordinari di manutenzione di locali che sono un patrimonio pubblico, e anche la pianificazione di una campagna di promozione all’estero porterebbe ad una maggiore tutela dei marchi.