La pasticceria “fa bene”

Cioccolato in versione superfood, dolci gourmet vegani, impasti salutistici e tanta buona beneficenza

 

Con il suo dessert L’Emilie (guarda la ricetta QUI), l’executive pastry chef dell’École Ducasse Luc Debove sceglie zucchero di betulla, farina di mais e cioccolato bianco per il best gourmet senza ingredienti di origine animale, dedicato alla Pasqua. Gli ingredienti delicati e decisi, come il cioccolato vegano fondente e bianco, lime e lamponi, rendono il dessert più digeribile. Adagiato su una base di pasta frolla al mais e mandorle, che regala una consistenza croccante e un pizzico di granulosità, si compone di una mousse di cioccolato bianco al limone con ganache montata al cioccolato e un cuore di gelatina di lamponi.

Da Grezzo Raw Chocolate l’uovo si fa super, perché preparato con zucchero di cocco biologico e cioccolato crudo, ottenuto da una lenta macinatura a pietra di fave di cacao essiccate al sole, e fornisce elevate quantità di antiossidanti (flavonoidi) e micronutrienti, come magnesio e theobromina. Lo zucchero di cocco non raffinato è ricco di vitamine e sali minerali, oltre che di inulina, che rallenta l’assorbimento del saccarosio e che gli attribuisce un indice glicemico basso. L’Uovo è fondente, al 65%, al 65% con granella di nocciole DOP, al 100% senza zuccheri aggiunti ed intenso 80%.

Light e bright, leggera e naturale, anche la colomba di Claudio Gatti della Pasticceria Tabiano è preparata con un blend di grani antichi e biologici, zuccheri integrali biologici, con cioccolato bianco alla vaniglia: prova dell’esperienza e della ricerca dell’artigiano di Parma, si chiama Innovazione ed è senza la copertura di mandorle zuccherate, ma con una spolverata di semi decorticati che si trovano anche all’interno.

Persino la pastiera e il casatiello diventano più leggeri. La pasticceria Dolcemascolo sceglie ingredienti a km zero: il casatiello è preparato con uova di galline di razza livornese ed ovaiola, la corallina, olio EVO, Marzolina e pecorino di Picinisco, e la mortadella di Arpino, provenienti da un allevamento di maialini neri. La pastiera è con ricotta di pecora della Val Comino e farro cotto a bassa temperatura, anziché grano. Come per il panettone, la produzione della colomba richiede oltre tre giorni tra lievitazione a freddo e lenta fermentazione. La glassa è con mandorle di Noto, trasformate in farina, unita allo zucchero di canna bianco e all’albume montato. Tutte da 1 kg: Classica, Frutti di bosco, Cioccolato, Cioccolato e pere. La Classica con glassa di zucchero di canna bianco, mandorle e nocciole è la più “sincera”: in etichetta si leggono solo impasto di lievito madre, burro, farina, tuorlo e arance bio.

Con l’Uovo solidale di Martesana, in collaborazione con l’Associazione VIDAS, parte dei ricavati è devoluta al progetto “Casa Sollievo Bimbi”. La colomba al pistacchio Bonfissuto suggella invece la campagna di crowdfunding “Adotta un pistacchio”. A lievitazione naturale, con copertura di cioccolato bianco e pistacchi siciliani interi, con una spalmabile di pistacchio, finanzia il progetto di un pistacchieto di antichi alberi a Canicattì (leggi QUI). Questa riserva sta prendendo vita grazie al contributo di piccoli sostenitori. E i due giovani fratelli, Vincenzo e Giulio, nel laboratorio immerso tra i pistacchieti, vigneti e mandorleti, puntano all’internazionalità.
Per ogni uovo acquistato da Peck (a partire da 500 g), la gastronomia milanese dona una Colomba Peck alla Caritas Ambrosiana. Un piccolo gesto per far sentire la propria vicinanza e regalare un momento di conforto.

C.M.

 

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