Far crescere la reputazione del brand puntando a qualità e innovazione
Nel nostro paese, l’enogastronomia pesa per il 25% sul PIL, con 44,6 miliardi di euro di prodotti esportati in tutto il mondo solo nel 2019. Per rendere del buon cibo un esempio di eccellenza, dando lustro al marchio made in Italy e contribuendo alla crescita della reputazione dell’intero sistema paese, sono necessarie strategie mirate, puntando su qualità e innovazione.
La rivista Reputation Review ha approfondito i temi legati alla reputazione del settore, pubblicando consigli e riflessioni di Oscar Farinetti, Bruno barbieri e Cosimo Rummo.
Eataly è tra i 25 marchi più innovativi al mondo nella classifica di Forbes. Il suo fondatore, Farinetti, ha dimostrato di saper guardare al futuro. Fu il primo, infatti, a sperimentare una formula commerciale che unisse insieme il mercato, la ristorazione e la didattica, integrando in modo armonico le tre fasi della nutrizione.
Secondo Cosimo Rummo, Presidente e AD dell’omonimo Pastificio, che dal 1846 coniuga qualità e innovazione, il segreto del successo sta nel continuare ad essere scatenati e appassionati. Bisogna amare il proprio lavoro e avere l’entusiasmo di realizzare un prodotto straordinario. Fare l’imprenditore con amore è una sorta di missione, ma sono necessarie soluzioni rapide e di un maggior snellimento della burocrazia.
Barbieri, lo chef che vanta ben 7 stelle Michelin e noto testimonial di due grandi eccellenze del made in Italy, cibo e hotellerie, pone l’accento sull’importanza di ricostruire la buona reputazione del settore, dopo l’accusa ai vari locali di essere poco sicuri. L’unica strada è quella di ripartire con coraggio ed entusiasmo, aspettando con fiducia tempi migliori, dandosi una mano reciprocamente.
“Farinetti, Barbieri e Rummo sono tre esempi diversi di reputazione del CEO riversata sul brand –. Spiega Davide Ippolito, curatore di Reputation Review e autore del libro Reputazione capitale del terzo millennio –. Sono come il mago Houdini, il mago più famoso di tutti i tempi. Houdini divenne famoso per il suo numero di escapologia, liberandosi da una camicia di forza a 50 metri di altezza. Tutti i maghi all’epoca sapevano fare quel trucco, alcuni dicevano anche che fatto così fosse più facile, ma di loro non ricordiamo il nome e Houdini ancora oggi è ricordato come il mago più bravo del mondo. Houdini già allora aveva capito l’importanza della percezione nella costruzione di una reputazione”.
“Un brand diventa quanto più efficace quanto riesce ad avere al suo interno una persona che ci mette la faccia, una persona disposta a diventare la star del proprio settore e restare focalizzato sul messaggio del suo brand. Quello che da anni fa parte della filosofia del Metodo Zwan”, conclude Joe Casini, cofondatore di Zwan.