La formazione professionale si prepara alla ripartenza

Tra i settori sottoposti a lockdown fin dall’inizio della pandemia da Covid-19 vi sono le scuole professionali, che soffrono in modo particolare poiché fondano la propria essenza sull’esperienza pratica. Tuttavia lo scenario, sia epidemiologico che normativo, è molto fluido, e recenti disposizioni alimentano la speranza che la situazione si potrebbe presto sbloccare

 

La formazione professionale tradizionale si basa sulla partecipazione fisica degli studenti ai laboratori per sperimentare tecniche, utilizzare attrezzature e macchinari, imparare a lavorare in brigata, annusare, assaggiare… Tutte cose che la formazione a distanza (l’unica modalità formativa autorizzata in questo momento di emergenza sanitaria) non consente di fare. Per questo motivo numerosi Istituti di Arte e Mestiere (categoria a cui appartengono anche le scuole di cucina e pasticceria) hanno sottoscritto un appello rivolto alle istituzioni con la richiesta di aprire il prima possibile un tavolo di confronto per ricercare una soluzione che tenga conto della specificità di questo tipo di realtà formative. Sul prossimo numero di Pasticceria Internazionale pubblicheremo le interviste ai referenti di molte scuole.

Ma fino a quando rimarranno sospese le attività didattiche in presenza? Fino al 14 giugno, secondo il DPCM del 17 maggio. Fino al 31 luglio, secondo il DL n.33 del 16 maggio, che, per la “gerarchia” della legislazione nazionale, prevale sul DPCM però decade dopo 60 giorni se non viene convertito in legge. Tutto chiaro? Mica tanto! E la premessa è volutamente “contorta” proprio per sottolineare quanto sia complicata la situazione che stiamo vivendo.

Il DL 33 prevede inoltre che le Regioni, in relazione alla situazione epidemiologica nei propri territori, possano introdurre misure in deroga più o meno restrittive rispetto a quelle disposte dallo stesso decreto. La Regione Campania, ad esempio, ha emanato un’Ordinanza (datata 24 maggio) per far ripartire dal 28 maggio alcune attività, fra cui la formazione in loco per quanto riguarda la parte pratica (laboratori, stage, esami finali), previa emanazione di misure di sicurezza ad hoc che l’Unità di crisi regionale è stata incaricata di predisporre. È molto probabile che anche altre Regioni, a partire da quelle meno colpite da SARS-CoV-2, si organizzeranno in modo simile alla Campania. Quali misure contro la diffusione del nuovo Coronavirus di dovranno essere adottate dalle scuole professionali per ripartire in sicurezza? A livello nazionale bisogna fare riferimento alle recenti Linee guida per la riapertura delle attività economiche e produttive (emanate il 22 maggio dalla Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome), che riguardano diversi settori fra cui anche la formazione professionale. Nel riquadro ne riassumiamo i punti più importanti, ma è bene precisare che ogni singola Regione potrebbe decidere di emanare proprie linee guida. Vi avevamo avvisato che la situazione è piuttosto intricata!

Misure di sicurezza per la formazione professionale

Per potere riprendere a svolgere attività formativa in loco le Linee guida del 22 maggio (20/92/CR01/COV19) prevedono le seguenti misure:
– predisporre un’adeguata informazione relativamente alle misure di prevenzione adottate, comprensibile anche per gli utenti di altra nazionalità
– rilevare la temperatura corporea, impedendo l’accesso in aula se superiore a 37,5 °C
– mettere a disposizione della soluzione idroalcolica per l’igiene delle mani per utenti e personale, in particolare all’entrata e in prossimità dei servizi igienici
– mantenere per 14 giorni l’elenco di chi ha partecipato alle attività
– privilegiare l’organizzazione delle attività in gruppi il più possibile omogenei
– modulare le attività in ogni contesto specifico, tenendo conto che, nel caso di minorenni, le norme di distanziamento sono applicabili compatibilmente con il grado di autonomia e consapevolezza dei soggetti
– privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni, laddove possibile
– organizzare gli spazi in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti; tale distanza può essere ridotta solo ricorrendo a barriere fisiche adeguate a prevenire il contagio tramite droplet
– indossare la mascherina per tutta la durata delle attività; i docenti possono ricorrere ad una visiera trasparente
– garantire la regolare pulizia e disinfezione di ambienti, strumenti e attrezzature con particolare attenzione alle superfici toccate più frequentemente, ai servizi igienici e alle parti comuni
– favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni. Negli impianti di condizionamento escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria; se ciò non fosse tecnicamente possibile, effettuare ricambi d’aria naturale più frequenti e, in ogni caso, garantire la pulizia, ad impianto fermo, dei filtri dell’aria di ricircolo
– per gli allievi in stage presso terzi, si applicano le disposizioni/protocolli della struttura che li ospita

 

Rossella Contato

Foto di Alexandra_Koch da Pixabay.jpg

 

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