Affinare la tecnica e la ricerca di materie prime apre alla crescita.
FoodBunker propone nuovi corsi di gelateria
Food Bunker è un luogo di trasmissione di sapere “di prima necessità” per la professione di gelatiere. Nella Tuscia Viterbese, a pochi km da Roma, ideato dal giovane imprenditore Stefano De Vincenti, il “bunker” in cui siamo accolti è, in realtà, luminoso (al contrario di quanto la denominazione di genere suggerisca) e circondato dal verde, più “di comando che difensivo”, ma strategicamente aperto alla contaminazione dei vari aspetti del food. Qui il nuovo gelatiere si avvicina alle tecniche e alle problematiche del mestiere, condividendo l’importanza della sapienza manuale e delle materie prime.
Capannone industriale riconvertito in spazio di design, ecosostenibile e a basso consumo energetico, Food Bunker dispone di aree polivalenti dedicate al coordinamento e alla formazione, nonché a riunioni ed eventi ufficiali. Ci sono aule per lezioni di gelateria e di cucina rivolte ad aspiranti professionisti e semplice appassionati, offrendo sia corsi dal taglio professionale, tenuti da docenti come Palmiro Bruschi e Arianna Silva della Carpigiani Gelato University, che piani di studio amatoriali con Gerardo Grassi. Il focus è incentrato sulle materie prime, perché solo con la lavorazione pulita di queste ultime si può esprimere la massima artigianalità del prodotto. E a cinque mesi di vita, la realtà vanta già due partner di tutto rispetto come Carpigiani e Agrimontana, aziende che da sempre credono nella formazione e sono portatrici di valori condivisi.
Al nostro arrivo in conferenza stampa, incontriamo un club nutrito di professionisti che, per l’occasione, presentano un personale gusto, identificativo del proprio impegno e pensiero. Tutti lavorano alla comunicazione della scelta dell’ingrediente al cliente, il loro prodotto è naturale e artigianale, alcuni appartengono alla compagine degli Artisti del Gelato, tutti restano uniti nella diffusione della cultura gelatiera. “Viva il gelato!” fa loro eco Bruschi, presente con un videomessaggio registrato a San Paolo in Brasile, trasmesso in sala prima di aprire le degustazioni. E ora veniamo a queste ultime: dalla Capitale sono presenti Veruska Cardellicchio della daRE; Günther Rohregger di Punto Gelato, The Taste Gelato e Gunther Gelato Italiano; Arianna Silva della Carpigiani Gelato University e proprietaria di Vita Mia, e Simone Piva de La Neviera.
Cardellicchio presenta un sorbetto al pistacchio Feudo San Biagio aromatizzato agli agrumi con dischi di cioccolato bianco; Günter inventa un sorbetto di nocciola vegana del Piemonte abbinata ad un vino di carattere come il Cesanese Oddone della cantina Consoli, con amarene semicandite. Silva prepara un gelato alla mandorla, con miele biologico della Sabina e scorzette di limone non trattato (presentato con una ricca decorazione di stecchi variopinti); Piva propone un gelato alla ricotta di pecora con cioccolato Morogoro, cannella e pere.
Ennio Cannella, della Voglia Di a San Benedetto del Tronto, invita lo chef in gelateria e lo fa con un gelato cremoso salato, un sorbetto pinzimonio preparato con finocchio, sedano, peperone e carota a basso potere dolcificante, ottimo accompagnamento freddo per formaggi o pesce. Alessandro Crispini, dell’omonima Gelateria di Spoleto, vincitore del Gelato World Tour 2017, presenta il suo gelato campione del mondo alla cassata siciliana con pistacchio; mentre Marco Di Pietro, del Caffè Grand’Italia di Bracciano, rivisita la merenda pane e cioccolato in versione gelato.
C.M.
La gallery foto
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