
Sembra proprio che la pasta a NYC sia preferita lunga e cucinata con prodotti ittici. Queste le tendenze emerse dal Premio Primo di Manhattan, ideato dal Pastificio Di Martino di Gragnano per eleggere il miglior piatto di pasta a New York con la collaborazione dell’Italian Association of New York Chefs (AICNY). In gara vi erano oltre 70 cuochi italiani che vivono e lavorano a New York e fanno parte dell’AICNY, presieduta da Massimo Carbone. Dieci i finalisti, dieci modi di interpretare la pasta, una finale che ha messo in luce la buona tecnica, la tradizione e la conoscenza delle eccellenze gastronomiche degli chef italiani che sbarcano a New York, rivelando al contempo le tendenze dell’italian fine dining nella Grande Mela.
Sola, ex Eataly Roma e stella Michelin con i Quattro Mori, ora a Soho, vince con un piatto giudicato elegante, una Quasi carbonara al cardamomo, bacon croccante e tuorlo morbido menoventotto. Sarà lui il relatore alla prossima edizione del Congresso gastronomico Le Strade della Mozzarella.
Al secondo posto si è classificato lo chef Vincenzo Garofalo del ristorante cult Le Cirque, con Spaghetti con limone, gamberi rossi, polvere di liquirizia e menta fresca; al terzo posto Matteo Bergamini del ristorante Black Barn con Linguine affumicate al legno di melo, datterino alla brace, vongole, olio evo.
La finale si è svolta al ristorante Ribalta; in giuria, capitanata da Giuseppe Di Martino, vi erano grandi firme della gastronomia internazionale, critici e food journalist americani come John Mariani, Channally Philipp, Peter Smith e Carole Acunto, esperti e giornalisti nazionali e la cuoca e scrittrice Faith Willinger.
Vincenzo Garofalo del ristorante cult Le Cirque, Spaghetti con limone, gamberi rossi, polvere di liquirizia e menta fresca.
Matteo Bergamini del ristorante Black Barn, Linguine affumicate al legno di melo, datterino alla brace, vongole, olio evo.
I piatti degli altri finalisti
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