Il gusto di Sicilia a Cibo Nostrum

Alta cucina con prodotti del territorio e 100 cuochi provenienti da tutta Italia. Questa la formula vincente per una kermesse che mette in tavola tutta la gastronomia d’eccellenza del Mediterraneo. Si chiama Cibo Nostrum, l’evento organizzato in Sicilia dalla Federazione Italiana Cuochi e dall’Associazione provinciale Cuochi Etnei.
Tra Catania e Messina, in un angolo meraviglioso di Sicilia, i colleghi cuochi hanno cucinato insieme, consolidando i valori e lo spirito di associazione. Con loro anche tanti studenti degli Istituti alberghieri impegnati ai fornelli, portando a Cibo Nostrum la passione per il mestiere del cuoco e la voglia di restare a lavorare nella propria terra.

Cibo Nostrum è rassegna, con i laboratori sul pesce azzurro e sul km0, e festa della cucina italiana. Raduna da ogni parte d’Italia rappresentanti di categoria con la sola missione di valorizzare la Sicilia, anima enogastronomica tinta dei valori della tradizione e della generosità della terra e del clima, come pure del carattere appassionato dei suoi stessi abitanti.
Il centro storico di Zafferana Etnea ha accolto la cerimonia di apertura: tutti in divisa per il simbolico taglio del nastro avvenuto in presenza di Seby Sorbello, patron della manifestazione e presidente dei Cuochi Etnei, insieme con le autorità locali e Rocco Pozzulo, presidente Fic.
A preparare la cena di gala, servita al tavolo a ben 360 commensali, c’era una squadra d’eccezione “Tutti con la coppola” con Simone Strano, executive chef di Palazzo Montemartini a Roma, Giuseppe Raciti, executive chef di Zash Country Boutique Hotel a Riposto (Ct), Giovanni Grasso, executive chef di La Plage Resort a Taormina, e Giuseppe Torrisi, sous chef di Chalet d’Adrien 1* Michelin a Verbier (Svizzera).  In menù, il tradizionale arancino di alici e cipolla rossa caramellata; raviolone alla parmigiana di melanzane, ragù di moscardini, stracciatella di bufala; trancio di lampuga con zucchine, fave e acciughe; Magnum Pr’estivo.


Ci si è poi spostati a Taormina, grazie ad un’idea di Pietro D’Agostino, chef stellato de La Capinera; qui i cuochi ospiti di tutta Italia hanno lavorato live in 160 postazioni devolvendo in beneficienza il ricavato alla Fondazione Limpe-Dismov Onlus per la ricerca sul Parkinson. Si poteva assistere alle preparazioni e assaggiare i piatti della tradizione siciliana, come le tagliatelle con dadini di melanzane, pomodoro datterino confit; un risotto preparato con burro aromatizzato alle alghe, limone candito e sgombro affumicato; i tradizionali calzoni fritti della tradizione messinese e anche il gelato al vino. Tutto preparato rigorosamente sul momento, in strada, tra la folla di pubblico e giornalisti.

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