Mancano due giorni e gli esperti di caffè, volati in Brasile nelle piantagioni di caffè a Pedregulho (O’Coffee) e nello Stato del Minas Gerais (Lambari) per partecipare al talent Barista & Farmer, faranno ritorno in Italia. Con loro il campione italiano baristi Francesco Sanapo, ad accompagnarli per 10 giorni in una grande esperienza professionale ed umana.
Barista & Farmer giunge quest’anno alla sua terza edizione in collaborazione con Rimini Fiera e Sigep, Lavazza, la Cimbali e il Patrocinio della Scae, portando con sé un grande successo. Grazie al format innovativo di education & competition ideato da Sanapo, grazie anche all’attività costante di comunicazione su www.baristafarmer.com e sui canali social ufficiali, ma ancor prima grazie ai valori che ispirano questo viaggio: la sostenibilità ambientale e la valorizzazione della filiera del caffè di eccellenza.
Dal 3 maggio scorso, i 10 partecipanti sono stati coinvolti in un percorso completo, dalla raccolta in piantagione, attraverso tutte le fasi della lavorazione, sino all’esperienza della degustazione e alle varie opportunità di consumo. L’italiano Guido Garavello (Rovigo), Miguel Angel Vera Fernandez dal Venezuela, Nikolaos Kanakaris dalla Grecia, l’americano Daniel Rivera del New Jersey, Evgeni Pinchukov dalla Bielorussia e le ragazze Evani Jesslyn (indonesiana), Olga Kaplina dalla Russia, Amy Nake Manukyan dall’Armenia, Agniesza Rojewska dalla Polonia e l’australian Rosey Hill. Tutti esperti del settore. Sveglia all’alba e un’intera mattinata trascorsa in piantagione, impegnati nella raccolta, nella pesa, alle prese con la depulping machine, una prova pratica per un processo solitamente automatizzato che sottolinea la durezza del lavoro di un farmer e fa luce su ogni passaggio della catena produttiva. E ancora la prova di roasting fino alla Coffee Nursery, ovvero la creazione di una personale “mini finca” con la selezione della giusta pianta dal seme all’interramento, fino alla diversificazione delle colture, e al nome.
Durante il giorno hanno frequentato l’Accademia di Barista&Farmer diretta da Alberto Polojac, per seguire una didattica quest’anno ancora più completa: aspetti dell’intera filiera del caffè e moduli Scae, lezioni teoriche di botanica, agronomia e chimica applicata al campo del caffè, sessioni su metodi di lavorazione del caffè, tostatura, green e coffee sensory, lezioni sull’espresso e altre modalità di estrazione del caffè, tasting e test pratici.
A proposito di caffè brasiliano. Ecco cosa Polojac ha spiegato.
“È il cuore dell’espresso italiano. In linea generale, il Brasile, oltre ad essere il più grande produttore di caffè, è anche il più grande produttore di caffè naturali. In pratica, dopo la raccolta della ciliegia, il prodotto viene fatto essiccare su dei letti rialzati, nel caso migliore o, nel caso dei caffè più commerciali, su un patio, una distesa di cemento. Il caffè naturale dà origine in tazza ad un caffè molto più corposo, molto più bilanciato, con note marcatamente caramellate unite a sentori caldi, come la noce e le sue varie sfumature, dalla mandorla, all’arachide, alla nocciola tostata. Proprio per questo motivo questo caffè è uno dei prodotti più importati in Italia perché dà il bilanciamento ad un caffè espresso, notoriamente senza grandi sfumature dal punto di vista dell’acidità, dove tutti gli elementi sono tenuti bene insieme proprio da queste caratteristiche del caffè brasiliano. In particolare, qui ad O’Coffee è possibile trovare non solo il caffè commerciale e naturale ma anche quello figlio di lavorazioni più sperimentali. Ci sono i caffè naturali preparati in maniera particolare come singolo lotto di singola varietà botanica, caffè seminaturali che qui chiamano ‘natural pulp’, oltre ai caffè lavati che rappresentano, per il Brasile, un qualcosa di molto raro, visto che sono più tipici dell’Africa e del Centro America”.
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