Perché rinunciare al latte ed ai suoi derivati quando c’è il latte di capra? Quali ricette proporre ai clienti intolleranti?
Di questo si è discusso in occasione dell’ultimo incontro Richemont Club Sezione Sud insieme a Martino Liuzzi; Gastone Pegoraro e Ivo Corsini, coadiuvati da Bruno Pichi, hanno proposto alcune loro ricette a base del latte di capra.
L’intolleranza al latte di vacca viene distinta in intolleranza al lattosio e in intolleranza alle proteine del latte vaccino. La prima è dovuta alla carenza nell’intestino della lattasi, enzima che permette la digestione del latte; seguendo una particolare dieta a base di piccole dosi di latticini, yogurt e gelati si può ripristinare nell’organismo la capacità di riprodurre la lattasi.
Nel caso dell’intolleranza alle proteine, Liuzzi ha spiegato che occorre preventivamente prolungare l’allattamento materno sino al 6° mese al fine di ritardare l’introduzione di proteine allergizzanti e di favorire il potenziamento delle difese immunitarie del bambino. Nell’impossibilità di allattare al seno, il latte che più si avvicina a quello materno è il latte di capra. Quest’ultimo è altamente digeribile, così come i suoi derivati, e per il suo potere nutritivo è particolarmente consigliato a chi pratica sport.
Corsini ha preparato brioche con burro di capra, limone, arancia e olive celline; cornetti con farina integrale di farro, latte e burro di capra; una torta con cocco “rapè” e yogurt di capra; una sfoglia intrecciata con farcitura di albicocche; plumcake con burro e ricotta di capra e amarene, ed una torta con burro e ricotta di capra e lamponi
Pegoraro ha invece presentato la sua torta Linz, con burro, mandorle, uova, uva di Corinto e farcitura di confettura di albicocca, e la Torta dell’Atleta, preparata con burro, fruttosio d’uva, miele, mandorle, nocciole, uova, farina di farro integrale tostato e farcitura di confettura di albicocca.
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