Spazio alla fantascienza nei lavori di Antonio Le Rose, ma niente viaggi cosmici o avventure interstellari. Ispirandosi agli apocalittici scenari futuri visti in tante pellicole, in cui si immagina e si racconta del mondo post-atomico, ricaduto nella barbarie dopo la catastrofe, ecco le sue reinterpretazioni in cioccolato di fantastici assemblaggi meccanici, veicoli modificati e motori vintage.
Il riferimento filmico principale è la cosiddetta trilogia di Mad Max diretta da George Miller – Interceptor (1979), Interceptor-Il guerriero della strada (1981), Mad Max-Oltre la sfera del tuono (1985) – con protagonista Mel Gibson nei panni di Max Rockatnanksy, solitario guerriero del futuro. A bordo dell’immaginifica V8 Interceptor, un veicolo speciale costruito sulla base di una vecchia Ford, egli viaggia attraverso desolati paesaggi desertici, alle prese con gang di criminali (anch’essi alla guida di macchine modificate), lotte all’ultimo sangue per le fonti primarie di energia (petrolio, ecc.) e oscure società totalitaristiche.
I veicoli cingolati e su ruote sono realizzati usando cioccolato fondente, al latte e bianco, per differenziare i vari componenti. Su alcuni Le Rose colloca personaggi tratti dall’immaginario horror – Dracula e scheletri – mischiando i generi. “Questi lavori, che si rifanno a storie di fantascienza con elementi horror, vengono apprezzati sia dagli adulti appassionati che dai bambini, che vanno pazzi per macchine, mostri e vampiri!”.
Rifacendosi ad un vero motore di motocicletta, Le Rose ne riproduce in parte i meccanismi originali, ma lo trasforma in una macchina immaginaria, una sorta di robot, con tanto di ingranaggi e parti metalliche. Alcuni elementi, per esempio le rotelle dentate, sono ottenuti grazie a stampi, ma la maggior parte del lavoro – “almeno l’80%”, specifica – è invece realizzato a mano. Per ottenere l’effetto metallizzato viene impiegato burro di cacao colorato.
Antonio Le Rose