In un’arena tutta rosa, Sonia Balacchi conquista il primo posto, seguita dalla francese Kyung-Ran Baccon e dalla statunitense Susan Notter. Cronaca della 1ª edizione del Pastry Queen a Sigep con intervista alla “regina del dolce”. Per foto e ricetta del suo entremets Cassiopea, foto ed alaborati delle altre due finaliste, guarda il nostro sito inglese, www.piwwe.com al seguente link http://www.piwwe.com/04/04_01_14.html
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Il pensiero di Susan Notter
È stata una grande opportunità e una bella idea mettere in mostra le capacità delle signore del dolce a livello mondiale: per questo applaudo l’idea degli organizzatori del The Pastry Queen.
Il regolamento era avvincente e richiedeva grande attenzione ai tempi per non fallire. Penso che le concorrenti senza accesso agli abbattitori durante gli allenamenti avevano degli handicap, specie nella realizzazione dell’entremets. E infatti molti sono giunti in degustazione davanti alla giuria ancora congelati.
Ho pianificato bene il mio lavoro, avendo ricevuto ben in anticipo il regolamento, il medesimo che poi è stato “ripassato” il giorno precedente all’inizio della gara. Da questo viene spontaneo pensare che tutti, giudici compresi, le conoscano, le capiscano e le rispettino. Ritengo che, in particolare in merito alla pièce monté, ciò non sia avvenuto. La regola chiaramente definiva – sia in italiano che in inglese – che dovevano esserci il 30% di pastigliaggio, 70% zucchero e 30% usando stampi tridimensionali. Ben conscia che tale lavoro non aveva un punteggio predominante, tengo far notare che la scultura italiana era composta da 5% di pastigliaggio e 70% in 3D con stampi ma, nonostante ciò, non ha avuto penalità. Quando il mio team manager Robert Ellinger ha cercato di fare notare la cosa, gli è stato detto che ci saranno modifiche alla prossima edizione. Ogni concorrente ha lavorato duro, spendendo tempo e soldi, al punto che incidenti come questi lasciano molta amarezza.
Sempre come riflessione costruttiva, i giudici hanno dedicato poco tempo nelle nostre cucine mentre lavoravamo, nonostante questo aspetto incidesse del 40% sul punteggio. Hanno infatti ricevuto le schede specifiche tardi: quale opinione sono riusciti ad ottenere non avendo seguito molto? E in più le schede non erano così chiare, specie per coloro che non sono abituati a giurie internazionali e nessun meeting era stato pianificato per questo. Sono insegnante e devo sempre dare motivazioni dei voti agli studenti e risultano oggettivi se dispongo di dettagli su ciò che era giusto e sbagliato nei loro lavori.
La competizione era per onorare le donne pastry chef, perché allora non c’erano giurati donne?!
Le belle ragazze che indossavano succinti abiti rosa erano di certo “caramelle” per gli occhi degli uomini, ma noi? Perché non avete scelto un bell’uomo in smoking per scortarci durante la cerimonia di premiazione?!
Parlando della cerimonia, sono rimasta perplessa dello spettacolo di danza: forse vivo in una cultura non guidata dal testosterone maschile, ma quelle ragazzine avevano bisogno di un maggiore supporto sotto i deliziosi vestiti: ma i loro genitori non hanno visto le prove?! Di nuovo, onoriamo l’impegno e la professionalità delle donne ed ecco un balletto in cui i seni di quindicenni svolazzano da tutte le parti!
DI certo pochi hanno notato ciò, il che è ancora più triste perché molti (specie di sesso maschile) non lo capiscono…
Sono fiera di aver ottenuto il terzo posto: ho fatto il meglio e mi auguro di rappresentare ed allenare la prossima concorrente statunitense. Potrò così votare e far valere la mia voce!
Susan Notter